Il
Burkina Faso, dopo aver sperimentato per anni le sementi OGM proposte dalla
Monsanto, ha deciso di interrompere la collaborazione e tornare a coltivare il
cotone in maniera tradizionale.
La
Monsanto è una multinazionale americana operante nel settore delle
biotecnologie agrarie, molto conosciuta sia per quello che fa sia per le
numerose critiche ricevute. Nel settembre 2016 è stata acquistata dalla tedesca
Bayer e presto dovrebbe avvenire la fusione tra i due colossi.
Il
cotone è una delle più importanti fonti di reddito del Burkina Faso, un Paese
molto povero, che quindi aveva riposto grandi aspettative e speranze sulle sementi
geneticamente modificate che la Monsanto aveva introdotto nel 2009.
I
produttori locali, però, si sono resi conto che i raccolti generati in quel
modo risultavano di qualità nettamente inferiore rispetto a quelli tradizionali
e così, dopo sette anni di prove, hanno deciso di dire basta agli OGM e basta
alla Monsanto.
La
decisione è stata ripagata: pare, infatti, che il nuovo raccolto, ottenuto da
coltivazione tradizionale, sia stato abbondante e di qualità decisamente
superiore.
Il Paese africano adesso vorrebbe un risarcimento di oltre 70 milioni di euro per porre rimedio alle perdite subite (cotone di qualità inferiore = vendite in calo e a prezzi più bassi), ma ovviamente l'azienda americana non la pensa allo stesso modo.
Nessun commento:
Posta un commento