Quante volte abbiamo letto in una ricetta di aggiungere una certa quantità di scorza di limone o di arancia, per dare un tocco migliore ai nostri piatti e bevande?
È
una cosa normale per chi si diletta in cucina, eppure, facendolo
potremmo aver ingerito sostanze non commestibili.
Purtroppo,
infatti, oltre alle massicce dosi di pesticidi, i nostri cari frutti vengono
trattati in modo da apparire ai nostri occhi esteticamente perfetti (anche se a volte neanche questi trucchetti funzionano)
e invitanti.
Se
compriamo prodotti nelle retine, ci deve essere l’etichetta con scritto che i
frutti sono trattati e che la buccia non è edibile (commestibile, appunto), ma
quando acquistiamo arance, mandarini e limoni sfusi non c’è niente ad
informare il consumatore.
Attenzione,
perché non è sufficiente un semplice lavaggio per eliminare questi potenti e
pericolosi additivi: alcuni di essi riescono anche a raggiungere la polpa.
Vengono
impiegati cere e prodotti di origine petrolchimica, antimuffa, antiparassitari,
fungicidi. Alcuni esempi: difenile o bifenile (E230), ortofenilfenolo (E231),
tiabendazolo (E233), imazalil.
Tutto
questo viene fatto soprattutto per rendere il frutto lucido, per fargli
mantenere un bell’aspetto e per evitare il suo deterioramento il più a lungo
possibile.
Una
delle cose assurde è che in Italia alcuni additivi usati per questi trattamenti
sono vietati, ma li ritroviamo lo stesso nelle nostre case, perché importiamo
frutta da Paesi che ricorrono ad essi in quantità elevate.
Abbastanza
illogico è anche il fatto che nel mondo (Italia inclusa) sia consentito l’uso
di sostanze come l’imazalil, classificato secondo vari studi come pericoloso e
probabile cancerogeno, ma non abbastanza allarmante da impedirne l’impiego.
Cosa
si può fare, quindi?
Come
sempre, leggere bene le etichette, optando per quelle con la dicitura “non
trattati” e affidarsi ad agrumi biologici, che non subiscono lavorazioni.
Con
i frutti importati probabilmente si corrono maggiori rischi, perché sono
sottoposti a viaggi più lunghi e di conseguenza hanno più possibilità di
marcire.
Inoltre,
ovviamente, è molto improbabile che per la grande distribuzione vengano
utilizzati i costosi prodotti biologici; bisogna tenerlo presente quando si
vogliono acquistare marmellate di arance, dolci e qualsiasi altro cibo o
bevanda contenente scorza di agrumi.
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