La
vaquita è una piccola focena che vive
nel Golfo della California.
Ogni
anno, vari esemplari muoiono intrappolati nelle reti da pesca gettate in acqua
illegalmente per catturare i totoaba,
pesci protagonisti del mercato nero asiatico a causa di alcune presunte
proprietà medicinali.
Fino
ad un paio di anni fa, si contavano quasi cento esemplari di vaquita; attualmente il numero è sceso a
30 e il pericolo di estinzione diventa sempre più reale, se non si fa qualcosa
in proposito.
A
preoccuparsi della sopravvivenza di questi piccoli cetacei c’è anche Leonardo
DiCaprio. Il famoso attore e ambientalista a inizio giugno ha incontrato il
Presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, per discutere delle possibili
soluzioni al problema, ottenendo la firma di un accordo, il Memorandum of Understanding (MOU).
Il
piano prevede la collaborazione tra il Governo messicano, le comunità locali,
il sostegno della Leonardo DiCaprio
Foundation e della Fundación Carlos
Slim, al fine di garantire la protezione dell’ecosistema marino nel Golfo
della California dallo sfruttamento eccessivo della pesca.
Un
importante obiettivo previsto dal MOU
è quello di combattere il più efficacemente possibile le attività di pesca
illegali.
In
alcune zone verrà vietata la pesca notturna.
Un’altra
svolta fondamentale consiste nel rendere il divieto temporaneo dell’uso del tramaglio
permanente. Il tramaglio è un tipo di rete da posta fissa: si tratta di una
rete da pesca molto lunga, disposta in verticale, che viene lasciata in acqua
affinché le prede ne restino intrappolate.
Inoltre,
il MOU prevede l’impegno a lavorare a
nuovi progetti per promuovere l’adozione di sistemi di pesca più sostenibili
presso le comunità locali.
Questo
accordo rappresenta un passo avanti per la difesa dell’ambiente marino e per la
salvaguardia di una specie ormai in via di estinzione. A questo si aggiunge la
speranza di fermare o perlomeno ridurre considerevolmente le attività illegali che
devastano i fondali del nostro bellissimo pianeta.
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