Quando
pensiamo a isolette sperdute, non abitate dall’uomo, ci vengono subito in mente
immagini di posti da sogno, incontaminati, popolati da flora e fauna
variegati... dei veri e propri paradisi terrestri.
Una
volta era davvero così, ma oggigiorno dobbiamo fare i conti con la triste
realtà: l’uomo è riuscito a rovinare anche luoghi lontani e impensabili.
Viene
prodotta sempre più plastica nel mondo, che spesso non viene smaltita in
maniera appropriata e quindi finisce a galleggiare tra le onde dei mari e degli
oceani, provocando gravi danni all’ambiente marino, fino a giungere su qualche
riva in cui depositarsi per decine e decine di anni, non essendo
biodegradabile.
Henderson Island è
situata nell’Oceano Pacifico del sud e fa parte delle Isole Pitcairn. Questo
piccolo paradiso, disabitato dall’uomo ma ricco di flora e fauna con specie
native del luogo, dal 1988 è nella lista dei Patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO.
Purtroppo,
con il passare degli anni, questo posto rigoglioso e incontaminato si è
trasformato in un vero e proprio cimitero dei rifiuti.
Una
ricerca conclusa da poco ha rivelato dati incredibili: sull’isola sono presenti
quasi 38 milioni di detriti di plastica, per un peso di circa 17.6 tonnellate. Questa
costituisce la più alta densità di rifiuti registrata al mondo, che si
accumulano in quel luogo anche a causa delle correnti.
Oltre
al desolante degrado e all’inquinamento ambientale, bisogna pensare ai pericoli
che ogni giorno corrono gli animali: le tartarughe spesso restano intrappolate nelle
reti da pesca e in altri oggetti, i granchi costruiscono la propria casa in
contenitori di plastica, e molti animali ingeriscono piccoli pezzi che,
ovviamente, nuocciono alla loro salute e in alcuni casi portano al soffocamento.
Sembra
impossibile che una situazione del genere si presenti in un’isola così lontana
dagli insediamenti umani e questo dovrebbe far riflettere e spingere tutti ad
agire, prima che sia troppo tardi.
La
ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica statunitense Proceedings of the National Academy of
Sciences of the United States of America, anche nota come PNAS (www.pnas.org).