I
cibi pronti sono considerati una grandissima comodità dalla maggior parte delle
persone. Tra lavoro, studio e impegni di ogni genere, in quanti trovano il
tempo e la voglia di prepararsi tutto in casa? E così riempiamo i carrelli
della spesa con merendine confezionate (brioches, biscotti, dolcetti vari),
gustosi cibi surgelati già pronti (bastano pochi minuti di cottura e abbiamo un
bel piatto di pasta con condimenti vari, secondi, contorni e chi più ne ha più
ne metta).
Tutto
fantastico... almeno all’apparenza. Già, perché in realtà di solito questi
cibi non sono il massimo per il nostro organismo. Sono ricchi di additivi
spesso nocivi e abbastanza inutili: abbiamo proprio bisogno di avere un pacco di
brioches che scade dopo mesi e mesi? O di una cosa talmente perfetta
nell’aspetto, ma che magari non ha neanche un sapore entusiasmante, da sembrare finta?
Inoltre,
per la loro realizzazione solitamente vengono preferiti ingredienti che costano
meno, pieni di pesticidi o grassi saturi, in modo da avere un guadagno maggiore... la nostra salute intanto ci perde, così come il portafogli, dato che
anche i cibi con ingredienti scadenti o dannosi non vengono di certo regalati.
Avete
mai notato, ad esempio, tra gli ingredienti una serie di "E" seguita da
numeri? Con quelle sigle vengono indicati gli additivi.
I
numeri tra 100-199 si riferiscono a coloranti; tra 200-299 a conservanti; tra
300-399 ad antiossidanti e correttori di acidità; tra 400-499 ad addensanti,
stabilizzanti ed emulsionanti; tra 500-599 a regolatori di acidità e
antiagglomeranti; tra 600-699 ad esaltatori di sapidità; ecc..
Alcuni
additivi sono naturali, ma molti sono chimici.
Sono
proprio tutti necessari? Un tempo le nonne e le mamme preparavano tutto in
casa, al naturale, con ingredienti semplici e, paradossalmente, oltre ad essere
tutto più genuino era anche più buono.
L’elenco
di sostanze che ingeriamo che provocano anche solo piccoli disturbi quotidiani
è davvero vasto. Mi riferisco a bruciore di stomaco, nausea, irritazioni al
tubo digerente e via dicendo... Tutte cose che, oltre ad essere fastidiose nel
momento in cui le proviamo, a lungo andare possono danneggiare più seriamente
il nostro corpo.
Come
mai i produttori usano regolarmente questi ingredienti, non dovrebbero essere
illegali? No, è tutto nella norma. Alcune sostanze, nel corso degli anni, hanno
subito divieti o limitazioni in seguito a studi approfonditi; altre sono ancora
sotto esame.
Generalmente,
vengono stabiliti dei limiti nel dosaggio: per fare il tale prodotto si può
usare al massimo tot di quell’ingrediente. Rispettando queste quantità la
sostanza non dovrebbe provocare particolari danni all’organismo.
Veniamo
però ai punti chiave:
1.
Se mangio più alimenti (magari a mia insaputa, perché non sono tenuta/o a
conoscere tutto il mondo degli additivi) che contengono il tale additivo,
supero facilmente la dose massima giornaliera ritenuta “innocua”.
2.
Si conoscono i “difetti” dei singoli ingredienti, ma più additivi insieme (le varie portate di un pasto o comunque i vari cibi che si
mangiano nel corso di tutta una giornata) come interagiscono tra loro? Altro
problema.
3.
Quest’ultimo punto, infine, è molto soggettivo. A me, personalmente, poco
importa di una dose giornaliera considerata sicura: se una sostanza è
classificata come nociva, mi provoca fastidi digestivi, irritazioni e in alcuni
casi può addirittura essere cancerogena, preferirei non assumerne neanche una
particella minuscola.
Purtroppo,
nel mondo moderno è praticamente impossibile evitare del tutto l’assunzione di
additivi, pesticidi e altre cose insalubri; però possiamo informarci, leggere
attentamente le etichette, preferire i prodotti biologici quando è possibile e
fare tante altre piccole cose per cercare almeno di ridurre la quantità
quotidiana di queste sostanze.